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Genoa

Numeri Preziosi

A salvezza acquisita, nonostante la gioia che accumuna tutti i Genoani, continua la diatriba tra sostenitori, più o meno rumorosi, e detrattori, decisamente più attivi su social e piattaforme varie, del Presidente Enrico Preziosi.

Negli ultimi anni, la spaccatura creatasi all’interno della tifoseria sembrerebbe insanabile: convinti delle proprie idee, le due “compagini” proseguono la battaglia a suon di post e commenti su profili, forum, blog e pagine, fino ad arrivare a messaggi privati in cui vere e proprie liti si scatenano tra amici e conoscenti.

Ma a Genova nessuno si stupisce per questo modo di vivere uno dei sentimenti più forti ed emotivamente coinvolgenti dell’essere umano: la passione. I sostenitori del Grifone probabilmente sin da bambini imparano a soffrire, certo in modo differente: le nuove generazioni, i teenagers, non hanno vissuto gli anni delle trasferte ad Olbia, di illusione tra promozioni temporanee e ricadute; non ricordano Modena e la festa per la salvezza all’ultimo minuto… dalla C. Loro non sanno cosa sia vivere in costante tensione nella serie cadetta, con exploit momentanei, sogni di riscatto e ricadute sempre più dolorose. Ma da buoni genoani, nemmeno loro trovano pace: questo stato di permanenza “sonnacchiosa” nella massima serie, viene vissuto con delusione. Hanno visto sfiorare una qualificazione Champions, vissuto un attimo di Europa, in quella che allora si chiama Uefa ed oggi Europa League… poi uno stato di tranquillità “inaccettabile” e qualche anno di ansie da ultime giornate di campionato. E non bastano i racconti dei propri padri, fratelli maggiori, zii, che rivangano un passato di tensione emotivo/sentimentale, di timori e aneddoti strazianti, per rendersi conto loro vivano nel “paese dei balocchi”. Perché? Perché alla fine, questi resoconti storici sono raccontati con orgoglio e sorriso: “Quando lo zio arrivava dalla trasferta con il sigaro acceso, il Genoa aveva vinto”… capitava poche volte però; “pensa che nel vecchio Ferraris (il Tempio), siamo arrivati ad essere anche 70/80mila”, sorriso compiaciuto e via con: “battevamo i piedi sui gradoni ed il boato si alzava imponente, mentre le gradinate tremavano insieme agli avversari”, orgoglio da “veterano”… “Ad Olbia, la partita la guardammo sopra i camion posteggiati intorno allo stadio in costruzione”, vale la pena essere considerato “agé” per quel “io c’ero”. Anche io sono più volte precipitata in questa delicata malinconia parlando con mia nipote Jessica, prontamente inquadrata tra le fila RossoBlu: “Sai, ho cominciato ad andare allo stadio a 3 anni, con il nonno. Lui mi teneva seduta vicina e mi spiegava il gioco: quello è il mediano, quello il libero, poi c’è l’ala… Pensa che, avevo 4 anni, una domenica – perché allora la partita era rigorosamente la domenica alle 15 –  si dimenticò di me! Mi lasciò sulla gradinata e solo giunto in macchina si accorse che qualcosa non quadrava”, risate e commozione. Ancora oggi mia madre non lo sa, credo il matrimonio non avrebbe retto per altri 50 anni.

In un modo o nell’altro, dunque, il Genoano soffre. E si schiera. Non ho memoria di un Presidente non contestato, spesso giustamente. Ma nel caso dell’attuale patron RossoBlu, c’è chi addirittura lo accusi di essere il peggiore della storia! Perché non sarebbero i 15 anni di A a farne un buon presidente, Preziosi è colui che “ci ha tolto i sogni”.

Ora, facilmente conoscerete la mia posizione essere in totale disaccordo con questa parte di tifoseria. Ma si dice sempre siano i fatti a dover parlare. E così sia! Dopo questa lunga introduzione e questo primo scritto che non appare certo, fin qui, un articolo, ma il diario di un’innamorata del Vecchio Balordo, concretizziamo dati alla mano.

I numeri dell’era Preziosi: tutti i record della gestione più longeva della storia del Club

  • La prossima sarà la 15ª stagione consecutiva in Serie A per il Genoa, già serie record nella propria storia nel massimo campionato: la precedente striscia più lunga di stagioni consecutive nella massima serie per i rossoblù fu di otto stagioni, tra il 1935/36 e il 1942/43.
  • A partire dalla stagione 2007/08, il Genoa è una delle nove squadre sempre presenti in Serie A insieme a Juventus, Inter, Milan, Napoli, Lazio, Roma, Fiorentina e Udinese.
  • Nelle ultime 14 stagioni il Genoa ha realizzato 27 gol nei Derby della Lanterna di Serie A, uno in più della Sampdoria (26) in questa sfida.
  • Dal 2007/08, il Genoa ha conquistato 640 punti in Serie A con una media di 46 punti a campionato: nel parziale solo Juventus, Roma, Inter, Napoli, Milan, Lazio, Fiorentina, Atalanta, e Udinese hanno fatto meglio tra le 36 formazioni che hanno preso parte alla competizione nel periodo.
  • Il Genoa (530 partite giocate) nelle ultime quattordici stagioni ha disputato 38 sfide in più della Sampdoria (492) nel massimo campionato.

Questi i dati, nudi e crudi che ognuno di noi dovrebbe tenere a portata di mano quando volesse esprimere un giudizio sull’operato e la gestione del Club più Antico d’Italia.

Alla fine, conta solo questo. Ma si sa: “Il verbo amare non è un verbo sicuro, manca di precisione e di obiettività” (Ágota Kristóf)

Genova, 26 Aprile 1977 “Io parlo di Comunicazione – ufficio stampa e media relation - Siti Web. Papà chiede quando smetterò di giocare e disegnare e mi troverò un lavoro vero. I genitori la sanno lunga...” Consulente per la comunicazione aziendale e politica da oltre 15 anni è socia della PVD Consulting insieme a Pietro Avogadro, sistemista ed esperto in privacy. Inizia il proprio percorso a Milano, in un’agenzia di comunicazione dopo uno stage legato al Master di specializzazione per tornare a Genova ed intraprendere il percorso lavorativo indipendente. Non è stato semplice, la sua città la accoglie con diffidenza: giovane donna, spesso si sentiva chiedere dove fosse il suo capo. Ma ha saputo destreggiarsi, crescere e creare un’impresa piccola, ma solida anche grazie alla continua voglia di evolvere, aggiornarsi e, soprattutto alla testardaggine: “E’ stato difficile affermarsi, ma l’entusiasmo che veniva percepito apriva lo spiraglio. Qualche volta non è bastato, altre è servito ad iniziare un percorso. Alla fine, posso dire essermi tolta molte soddisfazioni e qualche sassolino…” Consegue il titolo in diversi Master tra cui quello in “Ufficio stampa e media relation” del sole 24 Ore, “Digital marketing” con Studio Samo e “Consulente politico e marketing elettorale” con Eidos Communication. Tra Milano e Roma la voglia di migliorare si fa sempre sentire senza esaurirsi: “Forse è questo il mio jolly, non mi accontento mai”. Il ruolo che le piace più ricoprire è quello di addetto stampa, ma ama collaborazioni e consulenze che la portino a studiare nuove realtà e preparare i clienti ad affrontare il mondo della comunicazione sempre più visual ed incentrato sui social. I suoi clienti spaziano da realtà medio grandi di diversa natura, associazioni sportive, politici e liberi professionisti, a start up per cui studia piani di lancio. Sempre attiva, tanto da mettere il lavoro al primo posto, quando le si chieda come stia, risponde raccontando delle proprie giornate professionali. Per passione, entra in contatto con il mondo della televisione e della radio. In particolare, oggi, conduce insieme ad Angelo Arecco una trasmissione settimanale di informazione su Radio Skylab che vanta grandi ospiti e seguito. Ha scritto per alcune testate online, creato blog: “Non sono certa di dove mi condurrà la vita, amo cambiare e detesto i titoli sterili. Di certo scriverò. Questa è l’unica certezza: l’ho sempre fatto e so farlo bene!” Nell’ambito sociale, è responsabile regionale di Unavi (Unione Nazionale Vittime)

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